La colpa? E’ del mio cervello (aprile 2012)

Nòva24 - Il Sole 24 Ore

 “Non sono stato io, è stato il mio cervello”.

Herbert Weinstein, accusato di aver ucciso la moglie, si è difeso così davanti al giudice durante il processo. Il suo avvocato gli ha portato le prove di una menomazione alla membrane aracnoide che poteva renderlo non responsabile della sua condotta.

Si può valutare se un imputato è colpevole o meno in base a tecniche di osservazione e screening del cervello, come i nuovi strumenti di neuroimmagine, e stabilire se fosse in grado di intendere e volere al momento dell’omicidio?

Andrea Lavazza e Luca Sammicheli ne parlano nel loro ultimo libro, sostenendo che l’inammissibilità di prove basate sulle immagini del cervello non è così scontata e che forse, a volte, non siamo del tutto responsabile dei nostri atti.

Leggi l’articolo di Luca De Biase su nòva24 de Il Sole 24 ore.