«Hope Jahren è una geochimica e geobiologa americana che attualmente vive e lavora a Oslo e da tutta la vita (è nata nel 1969) studia i fossili degli alberi e il modo in cui chimicamente interagiscono con l’ambiente. Nel 2016 ha pubblicato in America il memoir Lab Girl, che è diventato presto un bestseller, ha vinto un po’ di premi (tra cui il National Book Critics Circle Award per l’autobiografia) ed è stato definito dal “New York Times” un libro «che fa per la botanica quello che i saggi di Oliver Sacks hanno fatto per la neurologia e quello che gli scritti di Stephen Jay Gould hanno fatto per la paleontologia». Sempre nel 2016, La rivista “Time” l’ha inserita tra le 100 persone più influenti al mondo. Il suo memoir adesso è uscito anche in Italia, ed è all’altezza delle migliori aspettative».
Hope Jahren ha speso un’intera vita a studiare gli alberi, i fiori, i semi e la terra che li ospita. “Lab Girl” è la sua straordinaria autobiografia, ma anche una celebrazione della curiosità, dell’umiltà e della passione che guidano ogni scienziato, e dei risultati che si possono raggiungere quando vita e lavoro si intrecciano. L’autrice ci accompagna dalla sua infanzia in una piccola città del Minnesota, dove giocava nel laboratorio dell’università gestito da suo padre, fino ai tanti viaggi sul campo, dal Midwest alla Norvegia e all’Irlanda, dai cieli pallidi del Polo Nord alle Hawaii. Le storie raccolte in questo libro – intime, appassionanti e molto divertenti – animano ogni singola pagina e raccontano le intuizioni e il lavoro necessari per scoprire la vita segreta delle piante.