«I rifiuti non esistono. Può sembrare un’affermazione paradossale: il negazionismo estremo di una romana assediata dal quotidiano debordare dei cassonetti. Invece si tratta semplicemente del funzionamento dell’universo. Sul medio e lungo periodo, per il nostro pianeta così come per ogni altro corpo celeste, tutto torna ai suoi costituenti iniziali. Il concetto di rifiuto è legato a doppio filo all’uomo e all’utilitarismo con cui guarda tutto ciò che lo circonda, allontanando infine ciò che non gli occorre più. In pratica, i rifiuti li abbiamo inventati noi: sono il “lato B” della nostra società, del nostro sviluppo economico e tecnologico, e parlano del modello di civiltà che abbiamo costruito molto più di quanto pensiamo».
Questo libro è un viaggio, divertente e scientificamente rigoroso, alla scoperta dei rifiuti fuori e dentro di noi. Curiosità e tanti dati, tecnologie di punta e antiche tradizioni, arte e persino ricette gourmet per ricostruire la storia di un’idea – quella del rifiuto – che nei secoli si è trasformata moltissime volte. Dalle nostre case all’intero pianeta, tante storie per scoprire cosa e quanto sprechiamo, quanto vale quello che finisce nel cestino, nelle fogne o in discarica e cosa ci si potrebbe fare (o già ci si fa). Perché dall’arte all’industria, dalla tecnologia all’ambiente i rifiuti sono un problema che può mettere a repentaglio lo sviluppo sostenibile, ma possono essere una soluzione. Re Mida trasformava in oro tutto quello che toccava. Noi, più modestamente, lo trasformiamo in rifiuti. Ma se fossero preziosi anche quelli? Abbiamo lasciato palline da golf sulla Luna e modificato il clima con le emissioni dei nostri motori e delle nostre industrie. Sepolto scorie chimiche vicino alle cascate del Niagara, disperso migliaia di rottami nello spazio intorno alla Terra e trasformato quartieri e intere città in discariche. Persino sull’Everest i rifiuti sono un problema. Due miliardi di persone non hanno ancora accesso a servizi igienici dignitosi e gli oceani sono invasi dalla plastica.