«In Mirabilia sono molte le sorprese all’orizzonte. Dürer parla di facilitazioni in ecologia, Warhol del profumo del pomodoro, Schwitters del destino degli erbari, Froment dello strano rapporto tra piante e fiamme, Grünewald di veleni e funghi, Hokusai del terroir del vino e di foodomica, Degas di assenzio, Banksy di piante-aspiratutto, Blossfeldt di fenotipizzazione, Pollaiolo parla di metamorfosi chimiche nelle piante, una vetrata gotica racconta gli strani usi dei muschi e attraverso la Venere di Willendorf si parla degli studi sui grani perenni».
Su “L’Altra Medicina” il racconto del percorso che Mirabilia offre al lettore: come in un museo, infatti, il saggio conduce il suo pubblico a parlare di botanica moderna a partire da alcune tra le più celebri opere d’arte della storia. Un itinerario inedito e sorprendente, arricchito dalle riproduzioni delle opere citate.
Mirabilia. La botanica nascosta nell’arte è una mostra scientifica come non ne avete viste mai. Una mostra è l’insieme delle vie che essa è in grado di aprire nella mente del visitatore, e se ben fatta non si limita a una fruizione passiva che faccia dire «ho visto i girasoli di Van Gogh», ma «guardando i girasoli di Van Gogh ho scoperto una cosa nuova». In Mirabilia questa scoperta riguarda il sorprendente mondo delle piante svelato nelle opere di Dürer, Degas, Hokusai, Rivera, Duchamp, Warhol, Banksy e molti altri, dalle dinamiche ecologiche all’archeobotanica, dal sapore dei pomodori fino alle vertical farm e alle rivoluzionarie frontiere della ricerca.
Una mostra d’arte, come un libro, è forse il miglior modo per farsi portare in un luogo inesplorato e nuovo, per fare un passo verso risposte grandi e piccole, per sentirci persone migliori.