Gli anti-supereroi che stanno invadendo il mondo – Luca Valtorta, Il Venerdì

Il Venerdì

«L’evento più importante nel mondo dei supereroi di carta è che lo scrittore Ta-Nehisi Coates, autore cult della nuova letteratura afroamericana (Tra me il mondo, Codice Edizioni) e sceneggiatore della nuova serie di Black Panther (nel nel 2016 aveva battuto il record del fumetto Marvel più venduto con oltre trecentomila copie) ha annunciato che sarà proprio lui a scrivere il nuovo Captain America. “In una famosa scena lui dice: Non sono leale a niente, Generale, se non al Sogno. Beh, confesso di avere un problemino con questo tipo di proclami ed è precisamente questo il motivo per cui sono molto eccitato all’idea di fare Captain America”».

Su Il Venerdì di Repubblica, Luca Valtorta passa in rassegna le caratteristiche degli anti-supereroi che stanno invadendo il mondo. Primo tra tutti, il Capitan America tratteggiato da Ta-Nehisi Coates.

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Di Ta-Nehisi Coates Codice ha pubblicato:

Tra me e il mondo è una lettera che l’autore scrive al figlio Samori nel giorno del suo quindicesimo compleanno. Coates racconta la storia della sua infanzia nella parte sbagliata di Baltimora, della paura delle strade e delle gang, della scuola, della violenza, della polizia. Vincere questa paura, la paura di perdere il proprio corpo, diventerà lo scopo della sua vita. Per la prima volta la ricostruzione della storia americana riparte da zero; e riparte proprio da Ground Zero – dove ben prima del crollo delle torri gemelle c’era la sede del mercato degli schiavi della città di New York – per arrivare alle continue uccisioni ingiustificate di neri da parte della polizia, una violenza che diventa in questo racconto la storia universale del razzismo. Questo è un libro da cui nessuno uscirà indenne.

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Dopo l’acclamato Tra me e il mondo, Ta-Nehisi Coates mette in discussione un altro grande conto che l’America ha in sospeso con la storia: il risarcimento ai neri americani per gli oltre duecento anni di schiavitù, la segregazione e la negazione dei diritti più elementari. Anche dopo l’abolizione formale della schiavitù, gli afroamericani sono stati ostacolati nell’esercizio dei diritti inalienabili di ogni cittadino: al voto, allo studio, al lavoro. Soprattutto, scrive Coates, del diritto alla casa, «il tesserino d’accesso al sacro ordine della classe media americana». Affrancare uno schiavo per poi farne un cittadino a metà equivale a lasciargli le catene addosso, con il benestare di chi dovrebbe tutelarlo. Dalle spietate pratiche  discriminatorie del mercato immobiliare alle strane incongruenze del New Deal, Coates presenta il conto all’America. E non è un conto da poco.

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