Su Corriere Salute, Luigi Ripamonti recensisce il saggio di Thomas Hager, Homo pharmacus. «Una storia della farmacologia sorprendente – scrive il giornalista – che per esplicita dichiarazione dell’autore nelle prime pagine non vuole essere una celebrazione scontata delle molecole che nei secoli si sono guadagnate maggiore fama.»

Homo pharmacus, precisa Hager nell’introduzione, «è strutturato in una successione di brevi ritratti, dieci mini-biografie di altrettanti farmaci che hanno scritto e plasmato la storia della medicina, collegate tra loro da alcuni temi comuni ricorrenti».

Inoltre, l’autore arricchisce il testo «con un’analisi del ruolo dell’industria farmaceutica che ne riconosce i meriti ma ne stigmatizza anche i limiti e i difetti», conclude Ripamonti.

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