Shin Dong-hyuk – «Liberate mio padre», lettere al regime più chiuso e sordo di Stefano Vecchia, Avvenire

Avvenire

«C’è un globetrotter particolare che in queste settimane sta percorrendo l’Europa in bicicletta con la determinazione di consegnare due semplici lettere. Mittente: lui stesso; destinatari: il padre detenuto in un campo di lavoro e il capo del regime nordcoreano Kim Jong-Un; tramite: le rappresentanze diplomatiche della Corea del Nord nelle capitali e nelle sedi Onu del Vecchio continente.

Lo scorso 2 gennaio, shinShin Dong-hyuk ha ricordato gli undici anni dalla sua fortunosa fuga dal campo, ma per lui non è ancora il tempo di dimenticare».

 

In Fuga dal Campo 14, Blaine Harden ha riportato la testimonianza di Shin Dong-hyuk, il ragazzo nordcoreano nato, vissuto ed infine fuggito da un campo di lavoro del suo paese. Ma la battaglia di Shin Dong-hyuk non si è certo fermata, ed è per questo che ha scritto due accorate lettere per chiedere di poter rivedere suo padre, ancora detenuto. Ce le racconta Stefano Vecchia su Avvenire.

 

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