Più robot nei lavori del futuro ma l’uomo sarà il valore aggiunto – Francesca Saglimbeni, L’Arena

L'Arena

«Robotica e intelligenza artificiale. Che ne sarà del lavoro dell’uomo? Tutto dipenderà dalla nostra capacità di governare i cambiamenti, trasformarli in sfide e opportunità. È stato così per le prime tre rivoluzioni industriali e – se è vero che la storia è ciclica – c’è da attendersi sarà così anche per la quarta. Quella che sta ridisegnando il futuro del lavoro, o meglio Il lavoro del futuro, titolo dell’ultimo libro del giornalista veronese Luca De Biase, nel quale il fondatore e responsabile dell’inserto “Nòva” de il “Sole 24 Ore” rilancia il risultato di una serie di inchieste svolte per il quotidiano e documentate da un centinaio di interviste volte, da un lato, a intercettare le tendenze in atto nel nostro Paese, dall’altro a sfatare, almeno in parte, un secolare mito».

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“Il lavoro del futuro” di Luca De Biase. Illustrazione di Nazario Graziano

Il lavoro come identità sociale, fatica, percorso obbligato per realizzare le proprie aspirazioni; come espressione di sé e porta di accesso all’indipendenza economica; come punto d’incontro tra la speranza e la paura del futuro. Nella trasformazione tecnologica ed economica di questi anni, sul lavoro del futuro si addensa una nebbia che occorre diradare. Verso quali studi conviene indirizzare i ragazzi? Come ci si aggiorna per mantenere vive le opportunità professionali? E a difendersi dalle ingiustizie? Come si fanno valere il merito e l’integrità? Quali politiche si possono chiedere ai governanti che vogliono risolvere i problemi? L’incertezza in materia è paralizzante e il desiderio di risposte è pari all’urgenza delle domande esistenziali. “Il lavoro del futuro” rilancia e approfondisce il risultato di un’inchiesta sviluppata per “Il Sole 24 Ore”: un centinaio di interviste e alcune migliaia di chilometri per una manciata di proposte.

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