Piet Barol, il seduttore imbrigliato dall’Africa di Giovanni Leti, LuciaLibri.it

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«Piet Barol riappare ne Il respiro della notte, pubblicato nella versione di Monica Capuani, da Codice Edizioni. (…) Mai come questa volta Mason – travolto dal successo giovanissimo e ora capace di riprendersi la vita, oltre che la scrittura – è tornato alle origini, lì dove è nato, in un mondo dove prevalgono superstizioni ancestrali, credenze popolari e leggi della natura – natura che incanta e fa paura al tempo stesso – dove gli indigeni venerano alberi secolari, che credono dimore degli avi, dove fato e pulsioni elementari, dove dolore, sangue, paura e tradimenti giocano un ruolo primario e devastante. Una lettura che non delude, quella de Il respiro della notte, in cui le certezze sono sempre messe in discussione. E la letteratura nasce anche per mettere in discussione le certezze».

Giovanni Leti racconta le avventure di Piet Barol ne Il Respiro della notte su LuciaLibri.it.

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Sudafrica, luglio 1914. Mentre in Europa sta per iniziare la devastazione della prima guerra mondiale, Piet Barol abbandona il trambusto del mondo civilizzato e il passato da cui sta fuggendo per avventurarsi nella più grande e misteriosa foresta africana. Per salvare la sua attività di mobilio di pregio ha bisogno di legname prezioso, e ha bisogno che sia gratis. Le guide bantu che ha scelto, però, hanno i loro motivi per accompagnarlo nelle terre dove sono convinti che vivano gli spiriti dei loro antenati. Quello che Piet troverà a Gwadana lo cambierà per sempre, e innescherà una catena di eventi che non potrà prevedere né controllare. E quando ormai il suo potere di persuasione lo avrà abbandonato, Piet dovrà ricorrere a più oscuri e pericolosi mezzi per ottenere ciò che vuole.

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