«Nasce una nuova parola, “altruità”, che dovrebbe entrare al più presto fra i criteri di valutazione delle scelte politiche, sociali, economiche e scientifiche. Abituati a considerare la libertà -individuale e collettiva- come un insieme di diritti, ecco che l’altruità sposta il peso della bilancia al centro, rappresentando i doveri legati a ogni diritto acquisito. È attorno a questo nuovo termine che il biologo, genetista e immunologo Philippe Kourilsky ha scritto un manifesto che traccia i contorni di una nuova etica a partire dalla considerazione che ciò che accade sul pianeta Terra riguarda ognuno di noi, e che all’Occidente spetta la responsabilità di restituire in termini di conoscenza, investimenti economici, risorse e sostenibilità ambientale il corrispettivo di quanto ha ricevuto in passato».
Questo l’inizio dell’articolo, intitolato “Anche la ricerca ha bisogno di un nuovo valore: l’altruità”, che Elisa Frisaldi* ha dedicato su TuttoScienze – La Stampa a Philippe Kourilsky, autore per noi di Codice di “Il manifesto dell’altruismo”.
L’argomento principe di questo libro è la crisi non solo economica, ma anche e soprattutto sociale e politica degli ultimi anni e alla povertà cui è condannata tanta parte dell’umanità. Quella povertà che in realtà sarebbe facile prevenire e curare, cosa che però non costituisce la priorità per nessuno. Philippe Kourilsky ci dice come il liberalismo economico sfrenato sia sul punto di crollare sotto il peso delle ingiustizie che ha creato, e che sono ormai diventate insostenibili.
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*Elisa Frisaldi è giornalista e autrice di Codice: per noi ha scritto Ancora una volta ero io il curioso, sui viaggi e la vita di Luca Cavalli-Sforza.