La verità vi prego sui miei anni ’60 – Joe Lansdale su Arcadia

La Repubblica

Joe R. Lansdale racconta la sua esperienza nel movimento hippy e le difficoltà di trovare un buon romanzo su quel periodo. Fino all’uscita di Arcadia.

«Sono nato nel 1951, ma ho raggiunto la maggiore età negli anni Sessanta e per molti aspetti sono stato un vero tipo da anni Sessanta. Portavo i capelli lunghi, indossavo vestiti logori e -tenuto conto dell’educazione più tradizionalista ricevuta- avevo quello che non si può che definire un punto di vista liberal su molte faccende, pur non essendo peraltro interessato alle droghe o all’espansione mentale (il mio cervello era già scatenato a sufficienza), né uno che perorava di abbattere lo status quo con la violenza. Indubbiamente, fui molto coinvolto in quello che allora si chiamava “Il Movimento”.

Il motivo per il quale ne parlo è che, accingendomi a leggere questo libro, ero a conoscenza dell’epoca di cui parla Lauren Groff. Ciò rendeva Arcadia quanto mai interessante, ma al contempo un’ombra di sospetto altrettanto grande si proiettava su di esso. “Ah, e così scrive del periodo in cui sono cresciuto, eh?”.
Per quanto mi riguarda gli anni Sessanta -un’epoca che è stata sia sopravvalutata sia sottovalutata, e alla quale ho sentito di appartenere- di rado sono stati collegati e incatenati adeguatamente nell’ambiente letterario. Sembra sempre che riescano a liberarsi delle catene e a eludere una definizione precisa.

(…)

Sono cresciuto in quell’epoca e sento di conoscerla in ogni suo aspetto e così -quando mi sono reso conto che Lauren Groff era troppo giovane per aver vissuto quel periodo storico- ho provato un certo scetticismo. Mi aspettavo una narrazione che stillasse tinture a colori vivaci, impregnata di patchouli. Indubbiamente qualcosa di tutto questo c’è, perché ciò fece esattamente parte di quell’epoca, ma a differenza di molti articoli e film ambientati in quel periodo, non ne rappresenta la totalità.

Non fu soltanto una massa di capelloni che dicevano “Ehi amico, passami lo spinello”. Quando poi mi sono accorto che il nocciolo della storia era una comune hippy, mi sono sentito ancor più spiazzato. Può mai esserci un cliché più grande di un gruppo di hippy che vive in una comune? Non appena ho iniziato a leggere, però, i miei timori si sono subito dileguati. Ciò che ho trovato prodigioso in questo romanzo è il modo in cui Lauren Groff pare aver scoperto una macchina del tempo e sembra averla utilizzata per andare indietro a quel periodo, rimanendovi per alcuni anni, per poi tornare al presente con appunti esaurienti. Diciamola tutta: questo libro è meraviglioso».

Joe R. Lansdale, La Repubblica (per continuare a leggere, clicca QUI).

 

Groff_copertinaAmerica, stato di New York, fine anni Sessanta. Un gruppo di giovani decide di fondare una comune basata suil’amicizia, la condivisione, l’amore e l’indipendenza dal denaro. La chiameranno Arcadia. Ed è qui che nasce Briciola, il primo dei molti figli che andranno a popolare un mondo bucolico e ricco solo di ideali, ben presto corrotti dalle difficoltà della convivenza. La fine della comune costringerà Briciola e il suo grande amore Helle, nati e cresciuti in un mondo popolato da sognatori, a misurarsi con il mondo reale, quello della New York degli anni Ottanta.

Acquista il libro subito su IBS o Amazon.