Il magazine di approfondimento sui temi dell’innovazione digitale Infosfera propone un’intervista di Cristian Fuschetto a David Weinberger, autore di La stanza intelligente e Caos quotidiano. «A differenza di tanti filosofi delle nuove tecnologie – spiega Fuschetto – non confonde il pessimismo con la critica. Anzi, a suo giudizio grazie a Internet abbiamo scoperto che i limiti della nostra immaginazione possono essere il punto di inizio di quella degli altri. Si chiama “interoperabilità” ed è ormai la prassi dei business più evoluti.»

«La crisi di cui parlavo ne La stanza intelligente era una crisi nel senso originario del termine» spiega il filosofo di Internet. «Negli ultimi dieci anni abbiamo dovuto registrare un importante scossone nella fiducia nelle istituzioni e un peggioramento della capacità di eliminare il falso nei discorsi pubblici. Resto speranzoso sul grande risveglio di interesse, curiosità e senso collaborativo che sta avvenendo sotto i nostri occhi.» E prosegue: «pur riconoscendo l’importanza della critica della giustizia sociale sul machine learning, devo aggiungere che sono molto più ottimista dei miei colleghi riguardo ai suoi effetti sul nostro modo di intendere il mondo e il futuro. Ne discuto in gran parte nel mio lavoro Caos quotidiano.»

«Creare sistemi di machine learning implica richiedere interventi e decisioni umane per tutto l’intero processo» conclude David Weinberger. «Le decisioni umane servono per qualsiasi cosa, dai dati da usare fino a decidere quali siano i livelli accettabili di falsi positivi e falsi negativi.»

A questo link l’intervista completa.

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