Su Corriere Salute, la recensione di La tecnologia che siamo di Francesco Parisi, «una riflessione sulle nuove frontiere (cyborg) e sul rapporto fra organismo e ambiente».
L’uomo partiva un po’ svantaggiato: non è particolarmente forte né è dotato di capacità sensoriali adatte alla sopravvivenza. Se è arrivato a dominare il mondo è perché «ha saputo sfruttare qualcosa che va oltre il corpo: la tecnologia».
Fino ad arrivare al punto in cui l’abbiamo interiorizzata «(anche in senso biologico) ed è inevitabile la domanda: ma fino a che punto ci sta cambiando?»