«Che cosa c’è davvero dietro la cortina mediatica che, per un politicamente corretto spesso sviante, tende a esaltare le conquiste in rosa, senza mai unire davvero i puntini e dare una fotografia della realtà?». A chiederselo è Mattia Schieppati che, sul mensile Class, recensisce il saggio di Emanuela Griglié e Guido Romeo, Per soli uomini.
«All’inizio di questo percorso non ci era ben chiaro se ciò a cui assistiamo è il prodromo di un vero cambiamento sociale ormai inarrestabile o un mutamento superficiale amplificato dal rumore mediatico» confermano gli autori.
Per soli uomini è un «saggio che ha il ritmo e l’impianto dell’inchiesta giornalistica». Inoltre «è ricchissimo di numeri e riscontri fattuali e coinvolge nella riflessione una vasta platea di voci e testimonianze». In particolare, «la disparità di genere come peccato originario dello sviluppo tecnologico è uno dei temi trasversali a tutto il libro» scrive Mattia Schieppati.
Il metodo del machine learning, infatti, rischia di far assorbire all’intelligenza artificiale decenni di preconcetti sulla donna. Il minimo che possiamo fare, concludono Griglié e Romeo, sarebbe «non rendere queste macchine peggiori di noi, trasferendo a loro i nostri pregiudizi».
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