Sui terremoti sono sempre girate teorie un po’ bislacche. Fin dai tempi degli antichi si tentava di spiegare i terremoti dicendo che era colpa dei moti dei pianeti, di congiunzioni di strani fenomeni nello spazio, ma quando nel 1775 Lisbona venne travolta da un terremoto terribile e anche dal maremoto, il filosofo Kant disse di non cercare le cause lontane da noi, ma sotto i nostri piedi. Kant, pur non sapendo che esistevano le faglie sotterranee, intuì che il motore dei movimenti andava cercato dentro la Terra.
Su Il Cittadino – Giornale di Monza e della Brianza l’intervista ad Alessandro Amato, autore di “Sotto i nostri piedi. Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani“.