Covid-19: capire le cause per prevenire future emergenze – CNR Almanacco della Scienza

Almanacco della Scienza – CNR

L’Almanacco della Scienza del CNR recensisce Salute senza confini, la nuova edizione di un saggio in cui Paolo Vineis offre uno sguardo per comprendere l’attuale pandemia e poter prevenire la diffusione di future (e purtroppo attese) emergenze sanitarie.

L’epidemiologo Vineis, tra gli esperti chiamati a lavorare alla fase 2 come responsabile della pianificazione strategica dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, racconta i pregressi di Covid-19 e le azioni da adottare anche dopo l’emergenza. Come spiega l’Almanacco della Scienza del CNR, il volume di Vineis, professore all’Imperial College di Londra e responsabile dell’unita di epidemiologia molecolare ed esposomica presso l’Istituto italiano per la medicina genomica (Iigm) di Torino, pubblicato da Codice Edizioni, inizia con un’affermazione molto decisa: “Come si e espresso Bill Gates in una Ted Conference ben cinque anni fa, siamo totalmente impreparati alla minaccia delle pandemie, che possono essere peggio di una guerra in termini di vite umane. È esemplificativo di come la globalizzazione della salute possa riservarci grandi sorprese, e soprattutto di come si debba lavorare d’anticipo. Mai come ora, nel mondo interconnesso dell’Antropocene, al cervello veloce che ci permette di far fronte rapidamente e coraggiosamente alle emergenze, e necessario affiancare il cervello lento, quello della riflessione a livello corticale, che dalla tragedia odierna trae lezione per prepararsi alla prossima emergenza”.

Il saggio, nell’attuale versione aggiornata, si arricchisce di una postfazione inedita incentrata su Covid-19 e su quanto il rapporto tra salute e malattia sia connesso alla globalizzazione. Nella sua analisi, l’autore approfondisce un tema chiave per comprendere cosa stia portando allo sviluppo e alla diffusione di queste malattie, cioè le connessioni tra salute umana e salute del Pianeta. Salute e malattia non sono più visti come processi esclusivamente biologici, bensì quali fenomeni complessi che investono la sfera ambientale, sociale, economica, politica e culturale. “Il rischio più elevato di emergenza e stato infatti osservato nelle aree ad elevata biodiversità, ma in cui vi sia anche una elevata densità di popolazione con un crescente consumo del territorio. C’e una forte relazione tra alta biodiversità di partenza, urbanizzazione accompagnata da deforestazione e perdita di biodiversità”.

A questo link l’articolo completo.

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