Non sono vivi, com’è vivo un gatto o un albero, ma non sono nemmeno semplici cose o strumenti. I media digitali sono un mondo di vibranti schermi, grandi e piccoli, di immagini e testi, di tracce che disseminiamo, oltre il tempo e lo spazio, di creature-oggetti sconosciute e quindi piene di potenzialità cognitive e affettive, ma che possono anche presentare dei pericoli. Come le entità viventi, i media vivono – o meglio, quasi vivono – in modo indipendente, secondo logiche digitali che a volte ci sfuggono, guidati da algoritmi nascosti, troppo complicati perché possiamo capirli. Ma la loro è una vita programmata, dipendente da connessioni ed elettricità; quando mancano, ci rendiamo conto di quanto siamo ormai diventati indissociabili da queste entità quasi viventi. A partire da alcune parole chiave, 21 come le lettere dell’alfabeto, Quasi viventi, volume corale curato da Angela Maiello e Felice Cimatti, vuole offrire gli strumenti per orientarsi nello strano mondo ibrido in cui viviamo, facendo dialogare prospettive disciplinari diverse, dalla filosofia alla teoria del cinema, dalle neuroscienze alla sociologia.

Una mappa del mondo digitale in 21 parole chiave: aptico, bellezza, conoscenza, dati, emoji, fake news, gesto, her, intimità, linguaggio, mediazione, nuvola, odio, protezione, quorum, ricordo, schermi, traccia, umano, virale, zoonosi.

«Non la classica “guida per capire il presente”. Tutt’altro: la sfida è percorrere sentieri che apparentemente sembrano portarci altrove, per trovare nuove strade, nuovi percorsi.» Felice Cimatti e Angela Maiello

Contributi di Olimpia Affuso, Daniela Angelucci, Anna M. Borghi, Mauro Carbone, Francesco Casetti, Dario Cecchi, Felice Cimatti, Vittorio Gallese, Fabrizia Giuliani, Barbara Grespi, Richard Grusin, Anna Maria Lorusso, Angela Maiello, Gabriele Marino, Pietro Montani, Teresa Numerico, Stefano Oliva, Susanna Paasonen, John Durham Peters, Francesco Raniolo e David Weinberger.