Come ha avuto origine la vita? Perché ci sono due sessi? Sono la stessa persona che ero un minuto fa? Di cosa è fatto il 96% dell’universo? Quelle che trovate in questo libro sono le domande che un ragazzino sveglio potrebbe fare al suo insegnante prima di sentirsi dire di non rompere le scatole e di tornare alle sue equazioni. Sono le domande che, poste nel modo giusto, potrebbero dare filo da torcere anche agli esperti più navigati. La scienza, ci dice Michael Hanlon, è stata, è tuttora e sarà in futuro un continuo percorso di ricerca.
Se oggi siamo in grado di dare una risposta chiara ed esauriente a una miriade di problemi che appena un secolo fa erano considerati pura fantascienza, ne restano ancora infiniti da risolvere. Problemi che nella maggior parte dei casi, ad esempio l’indagine sul concetto di tempo, presuppongono un approccio trasversale e multidisciplinare e una capacità di sintesi che talvolta non si sposano con l’estrema specializzazione che caratterizza la ricerca scientifica odierna.
Le dieci domande di Hanlon, se da un lato stuzzicano la curiosità del lettore, dall’altro ne stimolano la riflessione con un avvertimento: quando vi sedete soddisfatti sulla sommità di una conoscenza acquisita, è già ora di rimettersi in piedi e ripartire. Ma non è proprio questo il bello?