David Foster Wallace

Ci vuole fegato per affrontare l’uragano fingendo che il mare sia in bonaccia – Luca Rastello su DFW

David Foster WallaceDavid Foster Wallace moriva suicida il 12 settembre del 2008, sei anni fa.

Aveva solo quarantasei anni ed era già considerato uno degli scrittori americani contemporanei più importanti, tanto da essersi guadagnato, con Infinite Jest, l’inserimento nella lista dei “cento migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 al 2006” di Time Magazine.

Si era laureato in letteratura inglese e filosofia, per poi specializzarsi in logica modale e matematica.

Proprio alla matematica è dedicato il libro che ha pubblicato in Italia con noi di Codice Edizioni:
Tutto e di più. Storia compatta dell’∞ (acquistalo cliccando QUI).

 

Luca RastelloEd ecco il pezzo che Luca Rastello ha scritto in esclusiva per il nostro sito, in omaggio a Wallace:

«Poco prima di prendere le armi contro un mare di guai e contrastarli fino a metter loro fine, David Forster Wallace sentì probabilmente un’urgenza. Volle chiudere i conti con due giganti che dovevano avere avuto nella sua vita un ruolo maestoso, mettendo mano a un’opera destinata a restare incompiuta, l’ultimo libro che volle ostinatamente pubblicato nonostante la mancata limatura. Ci vuole fegato per affrontare l’uragano fingendo che il mare sia in bonaccia, o incoscienza. DFW (lui adorava gli acronimi) si lancia in Tutto, e di più all’assalto dell’infinito, quello vero, ostico, misterioso, labirintico dell’analisi matematica e della teoria degli insiemi. La lotta con l’angelo, il cimento delle grandi opere-mondo, questa volta risolto in poco più di duecento pagine, il racconto di una delle più sconvoglenti avventure del pensiero, all’inseguimento del grande matematico che la rese possibile, Georg Cantor, e del docente che a DFW la fece scoprire nell’età più avventurosa, il mitico “professor Goris” a cui ogni pagina di questa saga degli insiemi transfiniti rende omaggio. Ecco il suo libro più appassionato, quasi inaccessibile, bello come un trattato di matematica pura, rigoroso come un romanzo postmoderno riuscito. Un viaggio nel bisogno di infinito e di precisione, nell’utopia dell’esattezza e dell’anima, un viaggio a suo modo disperato in cui, è evidente, l’autore che ha scelto di scommettere tutto è destinato a perdersi. E’ una grande avventura seguirlo pagina per pagina, sentirne il passo farsi incerto, avere il privilegio di assistere alla sua ostinata ed elegante battaglia per rendere conto del dono ricevuto da Goris e Cantor: al suo sforzo epico e paradossalmente riuscito si può applicare il monito che un altro gigante la cui ombra è sottesa nel libro, Kurt Godel, rivolgeva a sua madre che rifiutava di leggere i suoi saggi matematici: possibile che non li si possa affrontare come un romanzo, accantonando la pretesa di comprendere ogni passaggio e assaporandone prima di tutto la bellezza?»

 

Tutto e di più. Storia compatta dell'infinito - David Foster WallaceIl vostro autore è un tizio con un interesse amatoriale di livello medio-alto per la matematica e i sistemi formali. Ha sempre detestato (con gli scarsi risultati che ne conseguono) qualsiasi corso di matematica seguito nel corso della sua vita, con una sola eccezione, peraltro estranea al suo curriculum universitario: un corso tenuto da uno di quei rari specialisti che sanno dare vita e necessità ai concetti astratti, che quando tengono una lezione parlano veramente con te e di cui tutto quanto vi è di buono in questo libro e una pallida e benintenzionata imitazione.

 

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