Dobbiamo lavorare sulle tracce scomode del nostro passato, ma senza usare il piccone – Igiaba Scego, Corriere della Sera

Corriere della Sera

Su Corriere della Sera, la scrittrice e ricercatrice italiana di origine somala Igiaba Scego analizza – partendo anche da alcuni testi tra i quali Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates – le differenze tra il razzismo negli Usa e quello in Italia, parla delle recente lotta alle statue dedicate a personaggi razzisti o colonialisti e spiega cosa possiamo fare per rendere la società italiana davvero transculturale: «Serve una legge di cittadinanza per i figli di migranti»

E nel corso di una lunga intervista a Corriere della Sera, Igiaba Scego analizza proprio il razzismo sistematico, «un razzismo che è dentro una nazione, un sistema. Porta le persone a non essere davvero cittadini, nel caso del nostro Paese. È quando la tua intera esistenza è legata a qualche forma di pazzia burocratica. È qualcosa che le nazioni hanno nel loro dna e che non hanno mai discusso. E questo distrugge i corpi. A volte succede velocemente, improvvisamente, come negli Stati Uniti. A volte lentamente. Il soffocamento, il “non riesco a respirare” di George Floyd, può ucciderti in 8 minuti o in 10 o 30 anni. È questo il razzismo sistemico. Lo spiega bene Ta-Nehisi Coates nel libro Tra me e il mondo (Codice Edizioni, 2018). Il giornalista scrive una lettera al figlio e gli dice: “Ti voglio bene, farei qualunque cosa per te. Ma non posso difenderti se qualcuno ti spara”. Lui parla proprio del razzismo sistemico. Spiega al figlio spiega questi 400 anni di oppressioni.»

A questo link l’articolo completo.

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