«Nessuno, oggi, potrebbe negare che l’impatto della tecnologia sulla società è diventato uno dei temi cruciali della nostra epoca. Dallo strapotere economico della Silicon Valley all’intelligenza artificiale, dalla cyberguerra tra nazioni agli algoritmi che si danno battaglia per controllare i mercati finanziari; per arrivare a quelle criptovalute che hanno addirittura l’obiettivo di sottrarre agli stati il controllo del moneta. La trasformazione digitale che stiamo vivendo in tempo reale non riguarda solo l’informazione, ma colpisce tutti gli ambiti, costringendoci a ripensare l’idea stessa di società che abbiamo in mente».
Andrea Daniele Signorelli, che si occupa del rapporto tra nuove tecnologie, politica e società e scrive su diverse testate, stila per “Esquire” un elenco dei dieci saggi di tecnologia da leggere durante l’estate. Tra i titoli segnalati anche Silicon Valley: i signori del silicio, il saggio in cui il giornalista bielorusso Evgeny Morozov analizza i colossi tecnologici come Facebook e Google e l’utilizzo che fanno dei big data.
Da alcuni anni le aziende della Silicon Valley promettono prosperità, uguaglianza e una nuova società in cui tutto sarà condivisibile e accessibile, superando le vecchie logiche di mercato. Ma le cose stanno davvero così? Siamo sicuri che Google, Amazon, Facebook, Twitter & co. non siano piuttosto l’ultima incarnazione del capitalismo (ancora più subdolo, perché mascherato dietro la suadente retorica della rivoluzione digitale) e l’ennesima versione dell’accentramento di potere economico e politico nelle mani di pochi? In tutto questo, sostiene Morozov, di democratico, rivoluzionario e “smart” c’è ben poco; c’è invece una merce svenduta sull’altare del profitto: i nostri dati personali, la nostra privacy e soprattutto la nostra libertà.
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