Ripresa fragile, povertà dura – Chiara Saraceno, Rep:

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Su “Rep:” la sociologa Chiara Saraceno firma un’analisi sul tasso di povertà e i livelli di disoccupazione in Italia. I dati Istat segnalano purtroppo che il disagio delle famiglie aumenta un po’ al Nord e diminuisce di poco nel Mezzogiorno.

«Questa inesorabile stabilità di alti livelli di povertà assoluta nel nostro Paese, unitamente al piccolo aumento al Nord, segnala tutta la fragilità di una ripresa più annunciata che effettiva e di un ritorno ai livelli occupazionali pre-crisi che nasconde una grande trasformazione dei rapporti di lavoro: più precari, temporanei, spesso a bassa remunerazione e con scarse o nulle protezioni. Troppe persone non possono contare su un lavoro con una prospettiva ragionevole di stabilità e il livello di disoccupazione continua a rimanere alto.»

Totalmente esclusi da interventi di sostegno destinati ai poveri gli stranieri. Un atteggiamento che «può servire a risparmiare, ma lascia aperto il problema di un’ampia fetta di popolazione che non riesce ad avere un livello di vita decente e a offrire ai propri figli un orizzonte di vita migliore – proprio come avviene per il 7,7% di bambini e ragazzi italiani che crescono in condizioni di povertà assoluta.»

La crisi attuale non nasce dall’oggi al domani: insieme a Pierluigi Dovis, Chiara Saraceno aveva già trattato i temi delle politiche di divaricazione sociale e la conseguente emarginazione di ampie fasce della popolazione in I nuovi poveri, in cui racconta il senso di insicurezza e instabilità che rende sempre più sfumati i confini tra chi è dentro e chi è fuori dalla società. Nel libro si analizzavano gli strascichi della crisi economica del 2007-2008: oltre dieci anni dopo, la situazione non sembra essere cambiata poi tanto.

A questo link l’articolo completo (accessibile però solo agli abbonati di “Rep:”).

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