Renato Bruni intervistato sugli incendi in Australia da Radio3 Scienza

Radio 3 Scienza

Renato Bruni è stato ospite di Radio3 Scienza, e ha commentato la drammatica situazione degli incendi in Australia. È vero che ci sono piante che si sono adattate al fuoco? Attenzione alle generalizzazioni, perché le piante possono adattarsi solo a particolari regimi di incendi.

Si è detto che ci sono piante che «sono desiderose del fuoco» ma, come specifica Renato Bruni, benché alcune specie producano frutti incapsulati in strutture legnose che hanno bisogno del fuoco per “attivarsi” (per esempio gli eucalipti), è ben diverso sostenere che siano in grado di resistere a ripetuti incendi.

Come ricordato anche nella trasmissione, di quest’argomento si parla nel dettaglio anche in Mirabilia, nel capitolo Fuoco germina con me:

Un errore comune che si fa ragionando di questi temi è ritenere che le piante si siano adattate al fuoco in sé, e che pertanto possano sopravvivere sempre di fronte a esso. La natura è una sovrapposizione di sfumature e non un quadro di Mondrian, e i fuochi non ne sono affatto privi. Le specie vegetali pirofite sono in realtà adattate non al fuoco ma a precisi regimi di incendi, ovvero ciascuna a un’esatta combinazione tra tipologia di fiamme (di chioma o a terra), temperature sviluppate (150-200 °C di una savana che brucia per pochi minuti o 300-400 °C di un incendio boschivo persistente) e soprattutto frequenza (un incendio ogni due, tre anni o uno ogni cinquanta). Quando una sola di queste variabili cambia, il fuoco non è più un evento a cui poter resistere ma diventa catastrofico per gli habitat come lo è per noi umani. Per esempio, molte delle specie resilienti ai fuochi di chioma lo sono quando questi avvengono ogni 30-40 anni, ma se come avviene attualmente la frequenza cresce, questi habitat vanno in crisi, perché le specie che li abitano si trovano fuori dal loro equilibrio e altre diventano più competitive.

Quello del roveto ardente in chiave ecologica è un meccanismo affascinante a prescindere dalle sue ricadute per l’uomo: rivela come la natura sia un equilibrio instabile tra forze contrastanti e come qualsiasi organismo debba costantemente trovare un punto di equilibrio che varia. Il logos del fuoco è uno solo nella sfera della fede; ma in quella naturale posta oltre il trittico di Froment, il suo messaggio, le sue manifestazioni e le sue conseguenze sono molteplici, impedendo di sancire a priori la pericolosità o la bontà delle fiamme. Ciò nonostante, l’uomo tende a privilegiare qualsiasi roveto ardente che lo sollevi dalla fatica di adattarsi all’ambiguità propria dei sistemi naturali e della loro complessità.

A questo link la puntata completa.

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