«Di lavoro si parla, si scrive. Il lavoro si cerca, si sogna, si spera. Ma il lavoro è, oggi. merce sempre più rara. O, forse, è tutto fuorché merce. Il lavoro, ci spiega Luca De Biase, è identità sociale, legame, costruzione oltre che espressione di sé. De Biase, tra i maggiori esperti di nuove tecnologie e non solo, è punto di intersezione tra speranza e paura, tra stasi e movimento. Fra identità e futuro».
De “Il lavoro del futuro” di Luca De Biase scrive a lungo il magazine Vita, che recensisce in modo accurato l’inchiesta realizzata dal giornalista e raccolta all’interno del volume.
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Il lavoro come identità sociale, fatica, percorso obbligato per realizzare le proprie aspirazioni; come espressione di sé e porta di accesso all’indipendenza economica; come punto d’incontro tra la speranza e la paura del futuro. Nella trasformazione tecnologica ed economica di questi anni, sul lavoro del futuro si addensa una nebbia che occorre diradare. Verso quali studi conviene indirizzare i ragazzi? Come ci si aggiorna per mantenere vive le opportunità professionali? E a difendersi dalle ingiustizie? Come si fanno valere il merito e l’integrità? Quali politiche si possono chiedere ai governanti che vogliono risolvere i problemi? L’incertezza in materia è paralizzante e il desiderio di risposte è pari all’urgenza delle domande esistenziali. “Il lavoro del futuro” rilancia e approfondisce il risultato di un’inchiesta sviluppata per “Il Sole 24 Ore”: un centinaio di interviste e alcune migliaia di chilometri per una manciata di proposte. Nella grande trasformazione tecnologica ed economica di questi anni, sul lavoro del futuro si addensa una nebbia che occorre diradare.