Su Perseinunbuonlibro la recensione di Ottone di Xhenet Aliu, «la cui scrittura è particolarmente lucida e incisiva. Riesce a comunicare tutta la rabbia della gioventù grazie a quest’alternanza di voce narrante tra Elsie ragazza (in prima persona) e Luljeta nel presente (uso della seconda persona), restituendo un ritratto credibile di quella frammentazione di sensazioni che deriva, non solo, dal sentirsi “outsider” in quanto parte di una comunità multietnica (qualcosa che la stessa autrice deve conoscere bene, essendo figlia di un’americana e di un albanese), ma anche dai meccanismi psicologici dell’età acerba (la ricerca di significato; il paragone continuo con gli altri, tanto negli aspetti materiali che immateriali)».