Le 10 autobiografie da portare in vacanza – Carlo Mazza Galanti, Esquire Italia

Esquire

«I francesi dicono “scrittura del sé”, gli americani “memoir” ma spesso usano solo “non-fiction”, noi diciamo soprattutto “autobiografia”, fatto sta che questo tipo di scrittura – nata dalle parti di Sant’Agostino e delle sue Confessioni e poi cresciuta in epoca moderna con il consolidarsi della borghesia europea – ha assunto nel corso della storia un peso sempre maggiore al punto che oggi praticamente chiunque è un autobiografo, uno scrittore di sé. Stories su Instagram, status su Facebook o tweet, dove ci mostriamo, dove raccontiamo i cavoli nostri: l’io è il centro di gravità della comunicazione e la sua chiacchiera, la sua aneddotica spicciola, la sua selfistica variamente effettata, invade lo spazio pubblico in un crescendo inesorabile. Quanto a offerta globale di autobiografismo social siamo dunque ai limiti della sostenibilità e c’è una bolla che potrebbe esplodere da un momento all’altro trascinando con sé l’autostima di mezzo mondo. La lista che segue è un piccolo vademecum per prepararsi alla crisi e uscire con eleganza dalla spirale dell’Io: tutti i libri scelti (molti dei quali pubblicati di recente) oltre a essere indubbiamente belli (in certi casi bellissimi) aiutano a capire cosa significa parlare e scrivere di sé in maniera intelligente, meditata (e mediata), sensata, non cazzarona, non scontata né esibizionistica».

Tra le 10 autobiografie presenti nella lista pubblicata da Carlo Mazza Galanti su “Esquire” anche Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates. Per conoscere le motivazioni di questa scelta continua a leggere l’articolo a questo link.

La lunga lettera che l’autore scrive al figlio Samori nel giorno del suo quindicesimo compleanno. La straordinaria autobiografia di Coates racconta della sua infanzia nella parte sbagliata di Baltimora, della paura delle strade e delle gang, della scuola, della violenza, della polizia. Vincere questa paura, la paura di perdere il proprio corpo, diventerà lo scopo della sua vita. Per la prima volta la ricostruzione della storia americana riparte da zero; e riparte proprio da Ground Zero – dove ben prima del crollo delle torri gemelle c’era la sede del mercato degli schiavi della città di New York – per arrivare alle continue uccisioni ingiustificate di neri da parte della polizia, una violenza che diventa in questo racconto la storia universale del razzismo. Questo è un libro da cui nessuno uscirà indenne.

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