Il momento esatto in cui siamo diventati umani

La Repubblica

«Noi esseri umani siamo parte a tutti gli effetti del Grande Albero della Vita che abbraccia l’insieme delle cose oggi viventi sulla Terra. E siamo saldamente collocati fra i primati, all’interno dell’ordine dei mammiferi. Ma è innegabile che in noi c’è anche qualcosa di fondamentalmente diverso da ogni altra creatura vivente. A prima vista, naturalmente, la cosa che più salta all’occhio sono le nostre peculiarità fisiche, in gran parte collegate al nostro strano modo di muoverci e riconducibili alla postura eretta e alla bipedalità, l’adattamento dei primi orninidi da cui è disceso tutto il resto. Ma la cosa cheveramente ci distingue e ci fa sentire cosl diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite. Gli esemplari di altre specie reagiscono, più o meno direttamente e in modo più 0 meno sofisticato, agli stimoli dell’ambiente esterno. Ma la nostra capacità simbolica ci mette nelle condizioni di immaginare alternative e di porci domande come “Che succede se … ?”. E il risultato è che non ci limitiamo a fare semplicemente le stesse cose che fanno le altre creature, solo un po’ meglio: noi gestiamo le informazioni in modo completamente diverso. Una delle evidenze materiali delle prime opere di menti simboliche è l’ormai famoso motivo geometrico inciso settantacinquemila anni fa su una placca di ocra levigata nellagrotta di Blombos, sulla costa meridionale dell’Africa: insieme a molti altri ritrovamenti è I’indizio che centomila annifa, nel continente nero, tirava aria di cambiamenti comportamentali di vasta portata. Quarantamila anni fa circa, questa rivoluzione comportamentale ancora embrionale trova la sua piena realizzazione nelle straordinarie pitture rupestri della regione franco-cantabrica. Società simili produssero le prime evidenze dell’avvento della musica, sotto forma di flauti ricavati da ossa di uccello. Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l’Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un’estrapolazione di tendenze precedenti».

Ian Tattersall, La Repubblica (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).

 

Ian Tattersall, autore per noi di I signori del pianeta, terrà una lectio magistralis al Salone del Libro oggi pomeriggio, alle 14, nella Sala Azzurra.