Il furto è l’anima della ricerca – Giuliano Aluffi, Il Venerdì

Il Venerdì

Sulle pagine de Il Venerdì Giuliano Aluffi dedica un approfondimento al saggio di Milly Barba e Debora SerraGeni nell’ombra.

«Pubblica o muori: la dura legge che fa coincidere l’autorevolezza di uno scienziato con il numero di studi pubblicati è ancora più vera per molte grandi scoperte che hanno visto finire nell’oblio chi ha dato un contributo importante ma non è stato abbastanza veloce o scaltro nel difendere i suoi risultati. Le più avvincenti di queste storie sono raccontate in Geni nell’ombra, delle giornaliste Milly Barba e Debora Serra» scrive Aluffi.

Molte le storie di scienziati le cui intuizioni sono state sfruttate da «colleghi più spregiudicati o famosi». Spesso il ruolo di “eterne seconde” spetta alle donne: come Rosalind Franklin, che per prima scattò l’immagine della forma B del Dna. A sfruttarla fu però James Watson, che di lì a poco pubblicò sulla rivista Nature un articolo sulla struttura del Dna che valse a lui, con Francis Crick e Maurice Wilkins, il Nobel nel 1962.

A questo link l’articolo completo.

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