“La dinastia Kim, al potere in Corea del Nord, con una politica di depistaggi e oscurantismo ed isolamento, sbandierando il possesso di un armamento nucleare notevole, cerca da sempre di mantenere il potere su un popolo stremato da carestia e crisi economica. Tutto ciò è riportato proprio in Fuga dal campo 14 di Blaine Harden, ibrido tra reportage, saggio e biografia, un interessante spunto di riflessione circa l’assordante, omertoso, spaventoso silenzio sul destino di un popolo, come altri, a cui non viene dato spazio dai mass media.
Roba degna della migliore tradizione distopica ed ucronica è invece realtà tangibile per migliaia di persone di cui nessuno si occupa, situazione inconcepibile nell’epoca delle comunicazioni di massa, delle battaglie per i diritti civili laddove esistono invece intere popolazioni sprovviste dei diritti fondamentali, in balia di un uomo solo, di dubbia sanità mentale, al comando.”