«Sesso e genere, fuori dai loro connotati letterari, si rivelano spesso, nelle società moderne, meri stereotipi che tendono a inscatolare individui e singolarità in percorsi già scritti. Donna è spesso sinonimo di femmina, così come uomo lo è di maschio, riconducendo tutto il discorso sulle differenze di genere a un unico tema, quello biologico: esistono davvero solo soggetti XX e XY? Oppure l’appartenenza di genere è una questione sociale e non solo biologica?
Enormi passi avanti sono stati fatti dal destino biologico che ha imprigionato per secoli le donne a un ruolo domestico. Con la legge n. 66 del 9 febbraio 1963 il Parlamento italiano ha permesso alle donne di accedere a tutte le cariche pubbliche, compresa la Magistratura. Prima di allora alle donne era negato l’ingresso e la carriera per stereotipi biologico-deterministici secondo cui “La difficile arte del giudicare […] richiede grande equilibrio e alle volte (alla donna) questo equilibrio difetta per ragioni fisiologiche”. Come se il genere fosse l’interpretazione sociale del sesso, ciò che caratterizza ogni singolo individuo di sesso femminile o maschile. Come se esistesse la donna, e in questo caso l’articolo determinativo è specchio del pensiero prevalente: assoluta, immodificabile e simile a una Musa. Uno status quo che in realtà distrugge le differenze e le varietà fra donna e donna, piegandone l’esistenza a ruoli prefissati e convenienti. Il saggio della filosofa Nicla Vassallo si pone come una riflessione interdisciplinare sulla questione sesso e genere, partendo dal semplice, ma non per questo scontato, assunto scelto come titolo del libro: La donna non esiste».
Negli ultimi anni il dibattito sul rapporto tra sesso, identità e genere si è intensificato. In pochi però se ne interessano, e molti purtroppo parlano a sproposito. I contributi raccolti in questo volume gettano su questi temi uno sguardo innovativo, multidisciplinare e spesso ribelle. Gli stereotipi oggi dominanti (e limitanti) di sesso e gender vengono superati, per concedere a ogni essere umano la propria individualità. Inoltre vengono affrontate alcune questioni cruciali. Quanti sono i sessi? Come si pone la biologia di fronte alla classificazione della appartenenza al sesso e alla multidimensionalità dell’identità di genere? Come la bioetica ripensa l”‘umano” dopo il superamento del binarismo sessuale? Le nostre città marginalizzano gli individui la cui vita sociale e privata non può essere ingabbiata in spazi specializzati? Che tipo di medicina è la medicina di genere? In quali modi il neurosessismo continua a manifestarsi nel rapporto comunicativo tra scienza e società civile? Con i contributi di Ulrich Pfeffer, Adriana Albini, Maurizio Mori, Eva Cantarella, Vera Tripodi, Claudia Bianchi, Nicla Vassallo.