Fase Tre (XVII). Smarginatura e consapevolezza – Christian Caliandro, Artribune

Artribune

Su Artribune, Christian Caliandro dedica una serie di mini saggi al rinnovamento artistico contemporaneo. Nel capitolo sul rapporto tra l’opera d’arte e il suo contesto mette in gioco anche Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates. «Smarginatura e consapevolezza» sono infatti le parole d’ordine di un nuovo modo di concepire l’arte, a partire da sé stessi.

«Provare a uscire dallo schema della fruizione e della gratificazione immediata, che sembra onnipresente e regolare al momento ogni dinamica culturale» afferma Caliandro. Da questo punto di partenza creare una struttura «che non si definisce in opposizione al “resto”, per esclusione, ma che lo fa per inclusione e aggiunta costante». Un processo che non contempla «un pericolo per la propria identità, quanto piuttosto una ricchezza e un’opportunità».

«Smarginatura e consapevolezza» diventano così i tratti distintivi di un’apertura verso l’altro. «La smarginatura» spiega Caliandro «annulla i confini visibili tra io e realtà, in modo terribile ma che apre a una nuova coscienza di sé». «È quello di cui parla Ta-Nehisi Coates, quando dice al figlio quindicenne che “una montagna non può essere tale se sotto non c’è niente da sovrastare”».

A questo link l’articolo completo.

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