«Come viene generata la coscienza dal cervello? Si tratta di qualcosa di insondabile, oppure è possibile descriverla e misurarla? Sono alcune delle questioni che il neuroscienziato Giulio Tononi prova a indagare da molti anni, come ha raccontato nel libro PHI. Tutto è iniziato dagli studi sul sonno, compiuti insieme alla neuroscienziata Chiara Cirelli. Entrambi ricercatori del Center for Sleep and Consciousness dell’Università del Wisconsin, in questi giorni sono tra i protagonisti del Festival della scienza medica di Bologna».
Romanzo-saggio potente e suggestivo, PHI regala alla teoria sulla coscienza di Giulio Tononi un’inaspettata veste narrativa. Protagonista di questo libro, in più punti ispirato alla Divina Commedia, è Galileo Galilei. L’astronomo pisano viene guidato in questo viaggio onirico prima da Francis Crick, poi da Alan Turing e infine da Charles Darwin, alla scoperta di cos’è la coscienza e di com’è generata dal cervello. Ma l’approdo finale di questa esplorazione è ancora più sorprendente delle sue premesse. Nel corso della narrazione Galileo, e con lui il lettore, scoprirà che la coscienza, da sempre considerata un mistero insondabile, appannaggio esclusivo della filosofia o mera illusione -laddove ciò che conta per la scienza è solo il brusio incessante delle cellule nervose- è in realtà la cosa più reale, più grande e più irriducibile che esista, ma non per questo non misurabile. Le sue forme sono geometriche, la sua misura un numero: PHI.
PHI è un libro straordinario. Credo che l’approccio di Giulio Tononi si dimostrerà corretto, con conseguenze profonde per la comprensione del nostro ruolo nell’universo. Come Crick dice a Galileo: questa è una storia per uomini adulti, non una favola per consolare i bambini.
Christof Koch, Nature