Come leggere uno scrittore – Elle

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«Quante volte, dopo aver letto un romanzo che ci ha entusiasmato, ci piacerebbe saperne di più… Come è nato? Qual è la personalità del suo autore? Dove vive? Come lavora?

Il saggio di John Freeman intitolato Come leggere uno scrittore nasce da una serie di interviste, che negli ultimi anni il giornalista americano ha fatto ad alcuni fra i nomi più noti della letteratura statunitense e internazionale.

Freeman, che collabora con il New York Times Book Review e vari quotidiani e riviste, nell’ultimo decennio ha avuto l’opportunità di dialogare con Premi Nobel per la Letteratura come Nadine Gordimer, Doris Lessing, Toni Morrison, Mo Yan e Imre Kertesz,  con mostri sacri della letteratura come Philip Roth e autori di culto come il defunto David Forster Wallace e l’idolatrato (anche in Italia) giapponese Haruki Murakami.

Ha incontrato una coppia di scrittori celebri come Siri Hustvedt e Paul Auster, per scoprire che sono inseparabili, ma non riescono a lavorare sotto lo stesso tetto. E nelle pagine dedicate a Lawrence Ferlinghetti ricostruisce un pezzo di storia dell’era beat, dialogando con il poeta ed editore, nonché inventore della prima libreria – la City Lights di San Francisco – aperta fino a tarda notte, dove ci si può fermare a leggere anche senza comprare niente».

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John Freeman - Come leggere uno scrittoreNon succede spesso che uno scrittore apra le porte della propria officina letteraria, rivelando cosa si nasconde dietro alle parole che leggeremo (e ameremo) e cosa si nasconde dietro alle parole che non leggeremo mai. Ancora più raro è trovare un libro in cui a raccontarsi sono più di cinquanta grandi autori della narrativa e della saggistica contemporanea, diversi per pubblico, genere e stile: da David Foster Wallace a Tom Wolfe, da Philip Roth a Günter Grass, da Ian McEwan a Toni Morrison, da Don DeLillo a Oliver Sacks. Se poi a raccogliere queste “confessioni” è John Freeman, direttore di Granta, rivista-culto che ha scoperto e pubblicato il gotha della letteratura anglo-americana dell’ultimo secolo, allora ci troviamo di fronte a un caso editoriale più unico che raro.