«Una storia nera, in tutti i sensi, che non lascia spazio a facili risposte, ma che ha il grande pregio di togliere il velo dell’ipocrisia autoassolutoria su un problema che non è solo degli Stati Uniti, ma di tutto il mondo, anche dell’Europa, dove assistiamo ogni giorno a rigurgiti razzisti di cui troppo spesso sottovalutiamo la portata».
Marco Aime dedica ad Un conto ancora aperto, l’ultimo libro di Ta-Nehisi Coates, un’appassionata recensione pubblicata su Doppiozero e ci mette in guardia sui rischi che può comportare la rimozione mentale dei problemi razziali.