La capacità creativa della mente umana è il trait d’union che lega la scienza all’arte. Ne sono convinti Anthony Brandt e David Eagleman, che ne La specie creativa, analizzano i meccanismi cognitivi all’origine di questa risorsa umana e le molteplici forme in cui si esprime. Gli autori riportano numerosi esempi di questa stretta connessione, a dimostrazione e conferma della loro teoria.
Nella sua recensione per La Guida, Roberto Dutto elogia la capacità degli autori di introdurre argomenti complessi «con taglio leggero e coinvolgente». Infatti «l’arte, con la sua componente di genialità, è il metro di paragone di una scienza e di una tecnica soggetta a una continua metamorfosi».