Sul Venerdì di Repubblica, Giulia Torlone recensisce  Il botanico ubriaco di Amy Stewart. «In questo libro, che incrocia biologia, chimica e storia, scopriamo il legame nascosto con la natura dietro ogni sorso di acquavite, grappa o gin. Bourbon? C’è la zea mays, un cerelae messicano. Vodka polacca? Ci torviamo la solanum tuberosum, una famiglia di piante solanacee davvero stranissima. La birra? È fatta con l’humulus lupulus, rampicante appiccicoso, parente della cannabis.»

Dopo aver letto Il botanico ubriaco, «si ha la sensazione che la prossima volta che entreremo in un negozio di alcolici, ci sembrerà di camminare in una serra o un giardino. […] Per non dimenticare mai che dietro ogni grande alcolico c’è sempre, almeno, una grande pianta.»

A questo link l’articolo completo.

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