35/40: un “aiutino” per performare – Paola Emilia Cicerone, D La Repubblica

D - La Repubblica

D di Repubblica dedica un articolo alle smart drugs.

«Ogni stagione della vita ha le sue défaillance. E le smart drugs, sostanze legali che promettono la stimolazione cognitiva, si adeguano: prima agiscono sull’attenzione, poi sulla memoria, e infine combattono il declino cerebrale.»

Nella fascia d’età 35-40 anni può diventare problematico trovare le forze per riunioni, incontri e impegni che si accavallano. Oggi si lavora con la sensazione di non fermarsi mai, e le smart drugs promettono di funzionare come stimolanti cognitivi.

«Un tempo riservate a studenti sotto esame e smanettoni nottambuli, oggi sono sempre più diffuse, dai vri e propri farmaci ai beveroni come il Bulletproff – miscela di caffè, burro e olio di cocco – agli integratori a base di erbe, minerali e amminoacidi.»

Ci sono però studi che certifichino la reale efficacia di questi farmaci? Come spiega Antonio Cerasa, neuroscienzaito e ricercatore del CNR, queste sostanze «lavorano sui circuiti della noradrenalina e della dopamina bloccandone la ricaptazione e lasciandole in circolazione nell’organismo, con effetti positivi sull’attenzione».

Mancano però gli studi sugli effetti a lungo termine, e nonostante questi farmaci non possano essere prescritti a persone sane procurarseli non è difficile (anche se online le truffe sono all’ordine del giorno).

Per orientarsi in questo labirinto, il testo di riferimento citato da Cerasa è Cervello senza limiti di Johann Rossi Mason che, in ogni caso, consiglia «di procurarsi la sostanza originale, da fonte sicura, e assumerla per un breve periodo in situazione protetta».

A questo link l’articolo completo.

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