“Librolandia” si difende aprendolo ai nuovi media

“Non è questione di capire quanto spazio dare ai grandi giocatori della rete, o a quanto gli autori possano pubblicare da soli in un rapporto diretto con i lettori (che non è mai così), ma di voler portare il senso e il valore del libro a quanti più uomini e donne possibile, ricordandoci che il legame tra autori, editori, librai e lettori può essere straordinario, se sappiamo ascoltare e scommettere. Come ha sempre fatto il Salone del Libro e come dovrà ancora fare per il futuro”.
Vittorio Bo, presidente di Codice Edizioni

 

Ecco perché, oggi più che mai, il Salone del Libro è un patrimonio da difendere e valorizzare.  Leggi l’intervento integrale sull’edizione di oggi di Repubblica.

 

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