Antonio Galdo

Il mito infranto

Ambiente e sviluppo · Attualità · Società · Sostenibilità
Pubblicazione: 22 gennaio 2025
Euro: 19,00
Pagine: 192
ISBN: 9791254501276

Una delle parole più in voga in questi anni è «sostenibilità», ma a forza di appiccicarla ovunque ne abbiamo smarrito il significato essenziale: non esiste infatti una sostenibilità che prescinda dalla riduzione delle disuguaglianze, da una distribuzione meno concentrata della ricchezza, dal colmare l’abisso di «un mondo dove in una stanza si crepa e nell’altra si spreca». Invece, il modello di sviluppo green che si è imposto, sganciato dalla sua radice originaria, ha creato nuove fratture, nuovi muri e nuovi privilegi a vantaggio di ristretti gruppi di fortunati. Antonio Galdo, giornalista e scrittore esperto di tematiche ambientali, analizza alcuni settori chiave della nostra società, della nostra economia e della nostra vita quotidiana – il cibo, l’auto elettrica e la mobilità in generale, il clima, le città e l’intelligenza artificiale – e dati alla mano fotografa la deriva in atto sotto l’etichetta della sostenibilità. Una deriva, suggerisce Galdo, che può essere arginata da due fattori: i nostri stili di vita e la riconquista del primato della politica sulla tecno-finanza.

Una critica lucida e impietosa della falsa applicazione del concetto di sostenibilità, che sta peggiorando in modo sostanziale gli equilibri del pianeta e aumentando le disuguaglianze.

«Un’élite di donne e uomini ha conquistato lo status di consumatori verdi, mentre la maggioranza annaspa per non rinunciare al proprio tenore di vita. L’effetto è devastante e rovescia le più elementari leggi delle società inclusive, dove i consumi condivisi rappresentano il primo segnale di un benessere che si allarga. La falsa sostenibilità, introdotta come un marchio di fabbrica, spacca in due l’universo dei consumatori: lusso, ricchezza e benessere da una parte; impoverimento e rancore sociale dall’altra.»