L’Europa e la sua generazione perduta – Speciale Davos

Proseguiamo con il nostro Speciale Davos: una serie di articoli e consigli di lettura dedicati al World Economic Forum, che si sta svolgendo in questi giorni in Svizzera (terminerà sabato 25 gennaio), concentrandoci sui temi principali del meeting: povertà, crescita economica, sfide del digitale. Di seguito, abbiamo tradotto per voi la prima parte di un pezzo molto bello intitolato “How can Europe save its lost generation?”.

 

«Nel mio Paese, la Spagna, la disoccupazione giovanile ha raggiunto il tasso considerevole del 57%. Molti dei giovani coinvolti temono che, quando l’economia dovesse riprendersi, le aziende investiranno direttamente sui neolaureati, ignorando loro, per quanto talentuosi possano essere.

Per impedire che questo accada, abbiamo bisogno di strumenti per prevenire lo spreco del talento di questi giovani, e di modi creativi per infondere loro la fiducia necessaria a trovare le soluzioni giuste per loro stessi. Parte di questa soluzione deve essere la promozione dell’imprenditorialità giovanile, e un ripensamento generale dell’educazione.

Certo, il mio settore di formazione è proprio quello degli investimenti sulle nuove imprese, ma credo in ogni caso che in Spagna si abbia un approccio troppo cauto verso i rischi. A scuola siamo spesso troppo timidi per alzare la mano e fare una domanda. Sul posto di lavoro, abbiamo spesso paura di mettere in pratica nuove idee, perché la reazione tipica a un tentativo che non va a buon fine è puntare il dito e accusare, anziché imparare una lezione e fare un altro tentativo.

E gli ostacoli non finiscono in classe o sul luogo di lavoro. Quando ero a capo di una compagnia che aiutava gli imprenditori spagnoli del settore tecnologico a creare contatti con la Silicon Valley ho realizzato che, mancando completamente di una cultura dell’imprenditorialità, la Spagna mancava anche di un network per le compagnie in rapida crescita, quelle il cui fatturato saliva a un milione di euro l’anno. In questa fase, i problemi cambiano: non sono più quelli che si affrontano nelle prime fasi di una start-up. Come si fa a raggiungere i mercati internazionali? Come si fa ad assumere e trattenere le persone di talento? Come si fa a compiere quel passo e a diventare un’impresa che contribuisce in modo significativo all’occupazione e alla ricchezza nazionale?

Maria Fanjul, WeForum.org (continua a leggere l’articolo in versione originale -inglese- sul sito del World Economic Forum cliccando QUI).

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