La febbre della ripetizione

Che succede se l’autore di Incanto legge Febbre di Ling Ma? Per questa Lettura dell’editore, Michele Bellone racconta perché i malati di febbre di Shen sembrano zombi.

Il paragone fra i malati della febbre di Shen e gli zombi è talmente evidente che in più di un’occasione viene sottolineato da uno dei personaggi di Febbre, romanzo d’esordio di Ling Ma. Un riferimento esplicito da parte dell’autrice a una figura iconica della cultura pop alla quale si ispira, sebbene i suoi non morti siano molto diversi.

La figura dello zombi ha subito un’interessante evoluzione, che dai miti vudù diffusi fra gli schiavi africani di Saint-Domingue, l’odierna Haiti, ha invaso l’immaginario collettivo: i film di Romero, il romanzo World War Z di Max Brooks, il fumetto The Walking Dead di Robert Kirkman e l’omonima serie AMC che ne è stata tratta, fino ad arrivare alla campagna di comunicazione del rischio promossa dai Centers for Disease Control and Prevention.

Un successo alla cui radice si ritrova il potente simbolismo che lo zombi porta con sé; fin dalle sue origini, infatti, questa figura è metafora di una schiavitù totalizzante, che svuota le vittime di qualsiasi cenno di personalità e istinto di sopravvivenza, riducendole a gusci vuoti e automatismi basilari.

© Davide Bonazzi

 

In Febbre, questi elementi vengono riletti in chiave meno orrorifica ma non per questo meno inquietante: gli zombi di Ling Ma non mangiano altri esseri umani ma, una volta infettati da una spora fungina, si spengono lentamente e continuano a ripetere gesti quotidiani – apparecchiare una tavola, annaffiare piante morte, ascoltare un vinile – mentre i loro corpi si disfano. La loro “è una febbre della ripetizione, della routine”.

Anche dalle sue pagine, come dai film di Romero, emerge una forte satira del consumismo, che Ma sottolinea con continui riferimenti a marche e prodotti che riecheggiano le ossessioni dell’American Psycho di Bret Easton Ellis. E non a caso, come nei lavori del regista americano, il centro commerciale diventa un elemento centrale, una sorta di terra promessa per i sopravvissuti in fuga e, al tempo stesso, un’oasi di salvezza per i genitori della protagonista, arrivati in America dalla Cina, in un continuo rimando fra passato e presente.

 

"Febbre" di Ling Ma

“Febbre” di Ling Ma

 

Febbre è una storia di gabbie e fughe, di migrazioni e memorie, di città e identità, dove i richiami all’apocalisse zombi – sia quelli impliciti sia quelli più espliciti e meta-narrativi – servono per costruire un’atmosfera di lento e costante disfacimento. Ma, e qui c’è uno degli elementi più interessanti del romanzo di Ling Ma, non è davvero necessario contrarre la febbre di Shen per diventare zombi. Perché quella prigionia fatta di abitudini e consumismi esisteva già. La febbre l’ha solo accelerata.

Michele Bellone