Vittorio Bo

Le due culture: la situazione italiana: una, due o nessuna?

Editoriale di Vittorio Bo (pubblicato sulla rubrica Terza Cultura di Wired Italia)

editoriale

Secondo il grande genetista Luca Cavalli-Sforza la parola cultura si riferisce generalmente all’ “accumulo globale di conoscenze e innovazioni, derivante dalla somma di contributi individuali trasmessi attraverso le generazioni e diffusi al nostro gruppo sociale, che influenza e cambia continuamente la nostra vita”.

In Italia questo processo, che per secoli si è prodotto attraverso una diffusione sia dall’alto (basti pensare al grande Rinascimento) che dal basso (la profonda culturale contadina e famigliare), si è però scontrato con la forza e le urgenze della modernità.

Ad un crescente bisogno di intrecci del sapere e di confronti critici tra diversi ambiti disciplinari  la nostra formazione culturale di base sembra non essere pronta a rispondere (o forse è colpevolmente davvero poco interessata) alle dinamiche di scambio e accumulo di conoscenze che impone un mondo sempre più globale.

Le  indagini PISA 2006 (Programme for International Student Assestement) indicano che nelle medie delle performance degli studenti italiani rispetto a quelle internazionali ad un basso livello di ‘consumo’ scientifico corrisponde un analogo basso livello degli indici di lettura (ricordiamo che la media dei lettori di almeno un libro l’anno in Italia non supera il 43 % della popolazione).

Quindi il problema da noi non sta solo nel fatto che la scienza venga ancora percepita come difficile e distante, ma più in generale che il nostro livello formativo generale non è adeguato al confronto con altri Paesi – non solo quelli cosiddetti industrializzati ma anche a quelli del BRIC – dove la formazione e il livello di conoscenza viene considerato elemento fondamentale di merito e di crescita, sia individuale che collettivo.

Parlare di due culture, una umanistica e l’altra scientifica, è oggi non solo un controsenso e una contraddizione storica ma anche un grave limite per la crescita del sapere nel nostro Paese, come dimostra la lettura dei saggi raccolti nel bel libro appena edito da Il Saggiatore Terza Cultura. Idee per un futuro sostenibile, a cura di Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo.

(Vittorio Bo)

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