Incanto book tour

A ottobre e novembre, Michele Bellone presenterà Incanto a Torino, Bergamo, Genova, Lucca, Milano e all’osservatorio astronomico Ca’ del Monte di Cecima.

Incanto compie un’impresa in apparenza impossibile: trovare il legame tra scienza e letteratura fantasy e di fantascienza, perché «appassionarsi a libri, film, giochi e fumetti intrisi di magia e sovrannaturale non significa negare la logica e rinunciare alla razionalità. Cosa che i nerd hanno sempre saputo».
La scienza nel fantasy e nella fantascienza c’è, eccome.

Tanto per fare un esempio, se Le cronache del ghiaccio e del fuoco (e quindi anche Games of Thrones) non fossero regolate dalle leggi della genetica, Ned Stark forse si sarebbe tenuto la testa attaccata al collo (attenzione, potrebbe contenere spoiler):

Robert Baratheon è salito sul trono di Westeros e ha sposato Cersei Lannister, da cui ha avuto tre figli. Quando Robert muore, il primogenito Joffrey ne eredita la corona. Qualcosa non torna, però: consultando un massiccio tomo dove sono registrati la storia e i membri delle famiglie nobiliari del continente, Ned Stark, grande amico di Robert, scopre infatti che i Baratheon hanno sempre avuto i capelli scuri, mentre i Lannister li hanno sempre avuti biondi. Soprattutto, le unioni fra Baratheon e Lannister registrate negli annali hanno sempre generato figli con capelli scuri; i capelli scuri sono dunque un tratto dominante, mentre quelli biondi un carattere recessivo. Nel mondo creato da George R. R. Martin, diversamente da quello di Sapkowski, nessuno sa cosa sia la genetica, ma non serve conoscerla per capire che i figli di Robert dovrebbero avere tutti i capelli scuri. E invece sono biondissimi, come la madre e il fratello gemello Jaime. Quindi, conclude Ned, quello che siede sul trono non è il legittimo erede del suo amico. E ha ragione, tanto che, poco dopo avere fatto questa scoperta, viene decapitato proprio da Joffrey.

E forse, anche dietro la leggenda degli zombi (che siano quelli di Romero o di The Walking Dead) si cela una base scientifica, come dimostra il caso di Clairvius Narcisse:

Dichiarato morto il 2 maggio 1962 dai medici di un ospedale haitiano, dove si era presentato due giorni prima tossendo ed espettorando sangue, scosso da brividi e afflitto da diversi problemi respiratori, Narcisse ricomparve nel suo villaggio diciotto anni dopo, sostenendo di essere stato trasformato in uno zombi da un bokor, che poi lo aveva costretto a lavorare in una piantagione di zucchero insieme ad altri zombi come lui. I ricercatori che seguirono il caso ipotizzarono che fosse stato usato un qualche tipo di droga in grado di indurre uno stato di morte apparente, dal quale poi la vittima sarebbe stata “rianimata” dal bokor. Si rivolsero a Davis che raccolse cinque ricette di pozioni zombi, le analizzò e scoprì che tutte contenevano parti di diversi animali velenosi: vermi, rane, rospi e, soprattutto, il pesce-palla, il cui veleno contiene la tetrodotossina, una neurotossina più letale del cianuro che blocca la trasmissione degli impulsi nervosi e paralizza i muscoli respiratori. Somministrato a basse dosi, questo veleno provoca sintomi che, secondo Davis, sarebbero simili a quelli dichiarati da Narcisse quando si presentò all’ospedale e potrebbero quindi spiegare il suo stato di morte apparente. 

O ancora, c’è una spiegazione scientifica se (quasi) solo Thor può usare il suo martello, e l’ha trovata il fisico James Kakalios, autore della Fisica dei supereroi:

Kakalios si è chiesto come sia possibile che il martello di Thor diventi inamovibile quando qualcuno di non meritevole lo impugna. Non diventa semplicemente pesantissimo, se no sfonderebbe qualsiasi superficie sulla quale si trova, ma aumenta il suo peso quel tanto che basta per bilanciare la forza di chi cerca di sollevarlo. Ciò è possibile, secondo lo scienziato americano, perché l’uru è in grado di emettere gravitoni, un tipo di particelle elementari prive di massa che mediano la gravità, così come i fotoni mediano la radiazione elettromagnetica, la cui esistenza è stata ipotizzata ma non ancora dimostrata. L’emissione controllata di gravitoni consentirebbe quindi di modificare il peso gravitazionale del martello in maniera temporanea e adeguata alla forza dell’indegno che tenta di alzarlo. L’ipotesi dei gravitoni è piaciuta così tanto alla Marvel che in un albo del 2013 uno scienziato geniale come Bruce Banner (quello che quando si arrabbia diventa Hulk) la definisce – citando esplicitamente Kakalios – «la sua teoria scientifica preferita riguardante il martello di Thor».

In Incanto c’è tutto questo, ma anche tanto altro.

Per sentire Michele Bellone che racconta di ecologia fantastica, di draghi, di che metallo è fatto l’esoscheletro di Wolverine, di babbani che sono babbani perché non hanno l’allele recessivo, gli appuntamenti sono questi:

10 ottobre, ore 19.00, libreria Pantaleon a Torino 
11 ottobre, ore 20.00, spazio ricreativo Gioc’onda a Bergamo
17 ottobre, ore 21.00, Festival BergamoScienza 
26 ottobre, ore 18.00,  Festival della scienza, Genova
1° novembre, ore 15.00, Lucca Comics & Games
9 novembre, ore 21.00, osservatorio Ca’ del Monte di Cecima
16 novembre, ore 16:30, Bookcity, Milano

Per maggiori dettagli e aggiornamenti, consultate la nostra sezione Eventi.

Le ultime news di Codice