Ciao Luca

“La tensione alla verità non va raccontata, va praticata: lo scrittore deve togliersi la toga e farsi cittadino”.
Luca Rastello

Anche questo era Luca Rastello, grande scrittore, esigente lettore, maestro del fare, fine matematico, appassionato essere umano.
Per noi di Codice era un amico, ci legava la curiosità verso i libri impossibili, e gli volevamo bene.

Ci sono molte cose che vorremmo ancora dire e ricordare di Luca, le discussioni a pranzo nelle bettole con vista sul parcheggio in asfalto, le conversazioni pacate, e non, sui libri degli altri, sulla politica, sui giornali, sul bonifico, sulla scienza e sulle parole che Luca amava tanto, e che si disperava se perdevano di senso. I libri letti ad alta voce dall’oste quantistico, in una Bettola Metafisica. Di Luca Rastello potremmo parlare molto, a lungo: dei suoi insegnamenti, dei suoi libri, dei suoi interventi coraggiosi e esatti. Ma oggi ci fermiamo, la commozione è grande, e non vorremmo fare qualche scivolone, scrivere qualcosa di impreciso, di cui Luca poi avrebbe detto così:

“Ho attraversato 11 guerre, lasciato le orme sulla rena di cinque continenti, affrontato le schiume di sette mari e le correnti di tutti i grandi fiumi della terra, auperato le insidie delle grandi foreste e ansimato le arie delle montagne più alte. Combattuto i briganti e spalato gli escrementi dei cammelli in carovana nei deserti infuocati. Sfuggendo a ogni sorta di trappole e incontrando ogni tipo di orrori.
E di stronzate ne ho lette. MA MAI COME QUESTA”.

luca

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