Buon compleanno, Mac

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«Nel 1984 Apple esisteva già da otto anni, e aveva già lanciato almeno un computer di grande successo. Prodotto in varie versioni, l’Apple II era però invecchiato, sorpassato da concorrenti più economici e veloci (parliamo, è bene ricordarlo, di potenze di calcolo inferiori a quelle di un cellulare attuale da pochi euro).

A Steve Jobs serviva un’idea nuova, e la trovò nei laboratori Xerox di Palo Alto, dove alcuni ricercatori stavano lavorando a computer con un’interfaccia grafica anziché testuale, come era stato fino ad allora. La metafora che avevano inventato era semplice e familiare: la scrivania, le cartelle, i documenti, il cestino. C’era una scatoletta con un pulsante: per aprile il file bastava cliccarci due volte sopra, per spostarlo tenere premuto e muovere l’icona».

Bruno Ruffili, La Stampa (per continuare a leggere, clicca QUI).

 

Su Steve Jobs abbiamo pubblicato un piccolo pamphlet di Evgeny Morozov: Contro Steve Jobs. La filosofia dell’uomo di marketing più abile del XXI secolo.
Alla sua uscita avevamo dedicato un Tumblr, che potete trovare QUI.

Evgeny Morozov - Contro Steve JobsSono dieci anni che la Apple colleziona un successo dopo l’altro. La società di Cupertino ha portato nelle case di milioni di persone non solo una tecnologia, ma anche uno stile di vita. Chi compra un MacBook, un iPad, un iPhone non sta solo comprando un computer, un tablet o uno smartphone; sta dichiarando un’appartenenza. Sta dicendo qualcosa di sé. Ma cosa c’è dietro questo successo? Cosa è riuscito a fare Steve Jobs che non sono riusciti a fare gli altri imprenditori? Evgeny Morozov, l’enfant terrible del web, ha affilato la sua penna, ha preso un bel respiro, e si è buttato a testa bassa contro i ritratti agiografici dedicati a Jobs che in questi ultimi mesi hanno popolato le librerie e internet. Un’analisi caustica e illuminante sul “miracolo Apple”.

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