Al via oggi il World Economic Forum di Davos

«Dalle 7 di questa mattina fino all’intera giornata di sabato occhi puntati su Davos, la cittadina svizzera che come ogni anno ospita il World Economic Forum, con i maggiori rappresentanti dell’economia, della politica e della finanza planetaria, circa 2.500 partecipanti. A differenza degli anni precedenti, quest’anno le discussioni partono da una valutazione largamente condivisa sull’esistenza di una ripresa economica sia negli Stati Uniti che in Europa. Il Fondo Monetario internazionale ha rivelato ieri le sue previsioni di crescita per il pil mondiale nel 2014, che si attestano al 3,7% (+0,1 rispetto alle precedenti previsioni), pur sottolineando “la fragilità della ripresa”.

I temi sul tavolo
Molti i temi che saranno affrontati dai leader di tutto il mondo, dalla politica economica giapponese del premier Shinzo Abe, alla crescita dalla popolazione africana fino alle sfide e ai rischi della digitalizzazione, nonché ai costi dello stress da lavoro.
A Davos sarà presente anche il presidente iraniano Hassan Rohani che parlerà domattina sul futuro ruolo dell’Iran nel mondo. Poche ore dopo a prendere la parola sarà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che punterà il dito contro l’accordo raggiunto a Ginevra il 24 novembre scorso tra il Gruppo 5+1 e Teheran. Il segretario di stato americano John Kerry sarà a Davos venerdì, dopo aver partecipato alla conferenza di pace sulla Siria a Montreux, non distante da Davos.

Crescita e povertà
Davos è comunque già pronta per parlare di crescita e di povertà. Uno studio presentato nei giorni scorsi dal Wef infatti parla proprio della minaccia mondiale rappresentata dal crescente divario fra fasce ricche e povere della popolazione. E il direttore del Fmi Christine Lagarde pochi giorni fa aveva ricordato in un’intervista al Financial Times che la disuguaglianza dei redditi è una minaccia per l’economia globale. Inoltre il premier giapponese Shinzo Abe arriva a Davos con un messaggio per le aziende nipponiche, ovvero aumentare i salari. In tutto, per discutere del futuro mondiale, tra crisi e crescita, ricchezza e povertà, guerre e accordi di pace, ambiente, ecosostenibilità ed energia, arriveranno circa 40 capi di stato e di governo».

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In questi giorni -da oggi fino al 25 gennaio, quando terminerà il Fourm- dedicheremo un’attenzione speciale ai temi trattati quest’anno, ovvero povertà, crescita, sfide del digitale, dandovi dei buoni consigli di lettura. A partire da Jeffrey Sachs, economista tra i più influenti al mondo e docente alla Columbia University, di cui dirige l’Earth Institute. Clicca QUI per leggere il suo ultimo articolo.

 

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